Il Rione Maiano è uno dei rioni storici più caratteristici di Sant’Agnello, perfetto per chi desidera scoprire il volto più autentico e meno turistico della cittadina. Situato tra la Chiesa di San Giuseppe e la Piazzetta Mariano Stinga – conosciuta localmente come “La Pigna” – il rione si estende fino alla Chiesa di San Rocco, conservando intatte le sue tradizioni popolari e l’identità di un tempo.
Rione Maiano: tra manodopera e tradizione
Il toponimo “Maiano” risale probabilmente al latino Majus o Magius, ritenuto il nome di un antico proprietario romano che possedeva una villa nella zona. Questo legame con il passato si riflette ancora oggi nei dettagli architettonici e nella memoria storica del rione.

Rione Maiano:
La Tradizione della terracotta
Fin dall’antichità, il Rione Maiano è stato noto per la produzione della terracotta, grazie alla presenza naturale di creta nel terreno. Nei secoli, qui venivano realizzati mattoni, tegole, vasi, bracieri e forni. A partire dagli anni ’60, Maiano si è affermato anche per la costruzione artigianale di forni per la pizza, oggi rinomati in tutta Italia e simbolo del saper fare locale.
Luoghi di culto e tradizione
Al centro del rione si trovano due chiese particolarmente significative:
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La Chiesa di San Martino, edificata intorno al 1600, è raggiungibile attraverso una pittoresca scalinata che regala scorci suggestivi.
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La Chiesa di San Rocco rappresenta invece il fulcro spirituale del rione, soprattutto in occasione della festa patronale estiva.
Durante questa celebrazione, Maiano si anima con la tradizionale sagra della polpetta di San Rocco, evento molto sentito dalla comunità e occasione per assaporare uno dei piatti simbolo della cucina locale.
Esplorare Maiano a piedi significa immergersi in una dimensione fuori dal tempo. Il rione è punteggiato da edicole votive, antichi portali in pietra, archi sospesi e vicoli nascosti, che offrono un percorso suggestivo dal centro di Sant’Agnello fino alle zone più intime del rione. Un luogo dove ogni angolo racconta la quotidianità e la devozione di una comunità ancora profondamente legata alle sue radici.